Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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In Toscana e in Sicilia

245751
Giselda Fojanesi Rapisardi 16 occorrenze
  • 1914
  • Cav. Niccolò Giannotta, Editore
  • Catania
  • Verismo
  • UNICT
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In Toscana e in Sicilia

maritata? pare impossibile: voi bella, buona, che sapete procedere tanto bene e avete tante terre al sole, siete rimasta senza marito, mentre noi che non

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passandoselo da una mano all'altra, principiò a parlare: - Ero venuto per dirle che alla mia donna le è morta quella creaturina che teneva al petto

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In Toscana e in Sicilia

procaccia; me ne vado a Firenze al servizio: perchè non ci vieni anche tu? La Virginia rimase interdetta. - Non ci aveva mai pensato..... no, no.... lei

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Tonio e la Santa intanto principiavano a pensare alla dote e al corredo per la Virginia, perchè ormai, se capitava una buona occasione, era tempo di

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fissava con certi occhi, certi occhi, che pareva volessero entrarle giù giù fino in fondo al cuore. Di certo era più bello di Cencio. Curiosa! A Cencio non

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, prima al caffè, poi al teatro senza vergognarsi di come era vestita la Virginia, benchè l'avessero aggeggiata alla meglio, accomodandole in testa un velo

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In Toscana e in Sicilia

, accanto al cappellone di paglia bianca coi lunghi nastri rossi: le affibbiarono intorno al collo sottile il vezzo di perle e l'altro di corallo; le

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Le avevano detto e ripetuto tante volte, da che era nata, che aveva portato disgrazia, che avrebbe fatto meglio a morire appena venuta al mondo

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parlava come di cosa certa. Al disgraziato si piegarono le gambe; cadde seduto sulla terra che lavorava; chinò il capo e pianse. Cencio rimase male e

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casuccia, la ragazza stava seduta al sole, bianca bianca; e la su' mamma, ritta di dietro, cercava di strecciarle i capelli tutti arruffati come una

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commesso un gran peccato, e doveva scontarlo con sacrifici e penitenze, se voleva salvarsi l'anima. Sposando lui, che l'aveva spinta al male, si sarebbe

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, andai dalla gna Nunzia, che dava da mangiare al vitello, mentre massaru Turi, tornato in quel momento dalla Zafferana, aveva lasciato l'asino ancora

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figliuoli e, nel mentre li minacciavano dicendo; "Ecco l'Annaccia,, una vampa saliva loro al viso e si guardavano attorno con un certo batticuore, per

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via al lavoro. Passò quel giorno e il giorno dopo e l'ammalata peggiorava: la febbre era sempre più gagliarda e a momenti le dava anche il delirio: lì

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sotto a questo usciva una specie di busto nettissimo, benchè rattoppato in più punti. Una mattina, col pretesto di dare dei dolci al bimbo, me le

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bambino in collo che strillava, e l'aveva pregata di dare un po' di latte per carità al piccino - ma così turbato! così turbato! Egli aveva raccontato che

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